Sirhan Sirhan, si va verso la libertà condizionale
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Sono passati ormai cinquantatrè anni, da quando nel 1968 Sirhan Sirhan, di origini giordane, uccise Robert F. Kennedy, candidato democratico alla Casa Bianca e fratello del presidente assassinato a Dallas. Oggi, l’uomo ormai settantasettenne potrebbe lasciare il carcere. A deciderlo è stata la commissione che si occupa del rilascio dei condannati in California, che gli ha concesso la libertà condizionale. La parola finale spetta a Gavin Newson, Governatore dello Stato, che potrà decidere se confermare la decisione o meno. L’uomo ha dichiarato alla commissione: “Il giovane ragazzo che ero non esiste più”.
Sirhan Sirhan, l’omicidio di Robert Kennedy
La vicenda è passata gli annali. Il cinque giugno del 1968, Sirhan sparò alcuni colpi di una pistola calibro 22 contro Robert Kennedy. Uno di quelli, alla testa, gli fu fatale. Il senatore e fratello dell’ex presidente era intento a salutare alcuni sostenitori presso il salone principale di un hotel di Los Angeles. I colpi partirono dalla dispensa della cucina della struttura alberghiera. Oltre al morto, altre cinque persone rimasero ferite durante l’attacco. L’uomo si giustificò dicendo: “L’ho fatto per il mio paese“. Infatti, disse di essersi sentito tradito dal sostegno di Kennedy a Israele, nella guerra dei sei giorni. L’attentato avvenne proprio dopo l’anniversario del conflitto. Inizialmente Sirhan venne condannato a morte, ma, poco dopo, la California abolì l’estrema misura e la sua sentenza venne trasformata in ergastolo. Durante gli anni di galera, l’uomo ha dichiarato più volte di non ricordare l’accaduto.