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MotoGP: la prima prova della pista rilancia Valentino

MotoGP: la prima prova della pista rilancia Valentino


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La prima prova della pista rafforza la Yamaha, già padrona della MotoGP 2020 con le anticipatissime mosse di mercato. I test di Sepang hanno portato la firma di Fabio Quartararo e Maverick Viñales ma anche e soprattutto di Valentino Rossi.

Il giovane francese, promosso con largo anticipo nel team ufficiale dal prossimo anno proprio al posto del mito di Tavullia, ha dominato tutte e tre le giornate di prove ufficiali in Malesia. Lo spagnolo, dopo aver detto no alla Ducati rinnovando subito per il 2021-2022, ha deciso di non guardare la classifica dei tempi (18° ieri, 16° totale) per comportarsi da vero leader e lavorare solo in funzione delle gare che verranno, mostrando un piglio da nuovo leader della Yamaha. E Valentino è tornato ai vertici (5 tempo) ritrovando voglia e sorriso con la competitività, aiutato anche da Jorge Lorenzo nel clamoroso ruolo di coach e suggeritore.

«C’è ancora da fare, ma è stato un primo test positivo, perché abbiamo provato molte cose e abbiamo lavorato bene» il primo commento di Valentino, soddisfatto del rapporto con il nuovo capo tecnico David Munoz. «Nel team c’è una bella atmosfera». Ma anche lui ci ha messo del suo. Alla faccia dei 41 anni che compirà lunedì prossimo. «Queste moto sono le più divertenti che abbia mai usato – sostiene -. Prima forse erano più difficili tecnicamente, mentre ora conta molto anche il coraggio. Se guidassi come cinque anni fa andrei troppo piano. MotoGP ora è più fisica. Più si diventa vecchi più si fatica, ma quest’anno mi sono allenato molto e sono più in forma dell’anno scorso».

Il modo migliore nel suo sfogliare la margherita (smetto o non smetto), operazione che proseguirà fino all’estate. Come quello della Suzuki e dell’Aprilia, in crescita nonostante l’assenza di Andrea Iannone (a giorni la decisione sul suo caso doping). Fanno fatica invece la Honda del Marc Marquez («mi preoccupa più la nuova moto della spalla») e la Ducati di Andrea Dovizioso, troppo esperto per abbattersi subito. «Sono stati tre giorni un po’ complicati, ma ci siamo arrivati – afferma il forlivese -. Il tempo sul giro conta poco. Abbiamo migliorato la messa a punto e il feeling con le gomme, ma bisogna adattarsi. Per scoprire se la Ducati ci riuscirà appuntamento fra tre fine settimana (22-24) a Losail, in Qatar, dove il Mondiale scatterà l’8 marzo.