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Morto Diego Armando Maradona, il mondo sotto choc

Morto Diego Armando Maradona, il mondo sotto choc


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Diego Armando Maradona se n’è andato a poche settimane dal 60° compleanno e a pochi giorni da un’operazione alla testa per rimuovere un ematoma. Il Pibe de Oro è morto un arresto cardiorespiratorio nella sua casa di Tigre, nei pressi di Buenos Aires, gettando nello sconforto tutto il mondo. E non solo quello del pallone. L’Argentina ha indetto tre giorni di lutto nazionale, a Napoli sono solo lacrime e già si vuole intitolare lo stadio San Paolo al genio del pallone che negli Anni Ottanta ha portato sotto il Vesuvio due scudetti, conquistando in Messico il Mondiale 1986 per la sua amata Argentina.

Maradona da giorni in condizioni critiche

Da giorni le sue condizioni preoccupavano. Colpa di un primo ricovero in una clinica per difficoltà nella deambulazione e uno stato depressivo. Poi lo spostamento in ospedale e l’intervento alla testa, andato bene, ma al ritorno a casa l’aggravamento. Fino all’arresto cardiaco per una crisi respiratoria. Inutile il tentativo di rianimarlo del medico dello staff sanitario del Delta Rugby Club, il primo ad accorrere. Subito al capezzale di Maradona l’ex moglie Claudia Villafane e le figlie Dalma e Giannina, poi le sorelle. La magistratura locale avrebbe già aperto un fascicolo per indagare le circostanze della morte.

Nel frattempo il feretro del Pipe de Oro è stato portato alla Casa Rosada, il palazzo presidenziale di Buenos Aires immediatamente messo a disposizione dal presidente argentino Alberto Fernandez e dove dieci anni fa il popolo diede l’ultimo saluto all’ex leader del Paese, Nestor Kirchner. Seguendo un protocollo di misure anti-Covid, la camera ardente è stata aperta alle 6 di Buenos Aires, ma già all’alba in una cerimonia privata i familiari e gli amici più stretti hanno salutato Maradona. Presenti Carlos Tevez, Martin Palermo, l’ex agente Guillermo Coppola e molti dei campioni del mondo del 1986 come Sergio Batista, Jorge Burruchaga, Ricardo Giusti e altri che hanno voluto salutare “il capitano”. Presente anche lo storico massaggiatore dell’Albiceleste, Victor Galindez, e il presidente federale Chiqui Tapia. Il primo ad arrivare, secondo il Clarin, è stato il portiere dell’Argentina vice-campione del mondo del 1990, Sergio Goycochea.

La famiglia di Maradona non ha fatto richieste particolari per le modalità della cerimonia, indicando solo l’utilizzazione di una bandiera argentina vicino o sopra il feretro. A piangere il genio del pallone Pelè, il suo eterno paragone per il ruolo del più forte di tutti i tempi, il suo erede Lionel Messi, ma anche Papa Francesco, argentino e grande appassionato di calcio. «Il Papa è informato della morte di Diego Maradona, ripensa con affetto alle occasioni di incontro di questi anni e lo ricorda nella preghiera, come ha fatto nei giorni scorsi da quando ha appreso delle sue condizioni di salute» hanno fatto sapere dal Vaticano.