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Kenya e Kilimangiaro, i ghiacciai a rischio scomparsa

Kenya e Kilimangiaro, i ghiacciai a rischio scomparsa


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L’emergenza climatica non sembra dare segni di cedimento. Sempre più spesso, ormai, arrivano notizie e previsioni degli esperti su quello che potrebbe succedere se l’inquinamento e le temperature dovessero continuare a crescere. Questa volta è il caso dei ghiacciai del Kenya e del Kilimangiaro. Infatti, pare non manchi più molto alla definitiva scomparsa dei suddetti. La data prevista? Il 2040.

Kenya e Kilimangiaro, l’allarme dell’Omm

L’allarme arriva dall’Organizzazione meteorologica mondiale, tramite un rapporto redatto insieme ad altre agenzie in merito allo stato dei ghiacciai africani. Con la riunione della Cop 26, ovvero la conferenza in merito al clima dell’Onu del prossimo 31 ottobre, la speranza è quella di riuscire a cambiare la tendenza. Altrimenti il rischio sarebbe quello di mettere in pericolo quasi un miliardo e mezzo di persone in tutto il continente africano. Gli attivisti africani che si stanno battendo per la causa, però, faticano ad essere ascoltati. Vanessa Nakate ha denunciato ciò alla Youth4Climate, l’ultimo incontro prima della Cop26 di Milano.

Il problema climatico in Africa

L’Africa ha un tasso di riscaldamento nettamente più alto rispetto all’Europa e al nord nel mondo in generale. Le colpe, però, non sono direttamente collegate ai paesi africani. Solo il 4% delle emissioni globali di gas serra arrivano dai 54 paesi presenti sul territorio del continente nero. Il pericolo ora è quello di far rimanere il Kilimangiaro, il Kenya e anche il Rwenzori (monte dell’Uganda) completamente in balia della deglaciazione. Il tutto entro i prossimi due decenni. Le conseguenze sarebbero anche economiche. Infatti, il prodotto interno lordo potrebbe ridursi ulteriormente del 3% entro il 2050. Lo stato di povertà colpirà presto altri gruppi della popolazione, che saranno esposte a siccità, caldo estremo e inondazioni. Secondo le Nazioni Unite, il Madagascar ha già subito le prime conseguenze: carestie e altre tragedie sarebbero infatti causate dal cambiamento climatico.