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Chi è Badr Hari, storie di un kickboxer che ha fatto discutere

Chi è Badr Hari, storie di un kickboxer che ha fatto discutere


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Di Badr Hari si è tornati a parlare nel 2016 quando l’allora Presidente del Real Madrid Florentino Perez vietò al suo giocatore Cristiano Ronaldo di recarsi in Messico per i suoi viaggi di piacere per un preciso motivo: gli incontri amichevoli con il discusso pugile lottatore. Questi incontri secondo molti quotidiani spagnoli tra cui il Deportivo, fecero sorgere dubbi maliziosi circa la natura della loro amicizia. Cristiano Ronaldo è un campione conosciuto in tutto il mondo ma cosa si sa di Badr Hari e perché è un kickboxer così controverso per l’opinione pubblica? Ecco un piccolo riassunto della sua carriera.

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Chi è Hari e perché fa ancora discutere

Badr Hari oggi ha solo trentacinque anni ricchi di dolorosi colpi di scena durante la sua carriera sportiva che vide il culmine nel 2007, quando fu il primo marocchino a vincere il titolo dei pesi massimi K1. Purtroppo la sua bravura nello sferrare colpi è preceduta dalla sua fama di anti-sportivo perché, per esempio, durante l’evento It’s Showtime perse il titolo e si guadagnò una squalifica. Accadde vincendo per KO contro l’atleta Semmy Schilt ma con il quale ebbe un comportamento antisportivo che gli costò il titolo. Ciò che lo contraddistingue sul ring sono i colpi di testa, le provocazioni al limite e l’atteggiamento anche fuori dal ring che lo hanno coinvolto in arresti e denunce tali per cui è anche chiamato Bad Boy.

Nel 2012 annunciò di volersi allenare per combattere e vincere il titolo dei pesi massimi da pugile ma le notizie sul suo conto sono sempre piuttosto negative. La più clamorosa risale al 2012, quando fu condannato a due anni, poi ridotti a dieci mesi, per aggressione ad un uomo di origine olandese che fu trovato morto per accoltellamento nella primavera del 2016. Il pugile non c’entra con la morte di Koen Everink ma è pur certo che abbia dovuto scontare sei mesi di carcere e 45.000,00 euro di multa per l’aggressione.

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Un atleta pur sempre incredibile

Nella sua storia sportiva ci sono certamente incredibili performance al limite ma in ogni occasione si è sempre verificata una rissa, un’esplosione di rabbia o un evento particolarmente grave sul ring che ne determina squalifiche e sanzioni. Nonostante questo resta un campione amato per via del fuoco negli occhi che emana quando perde il controllo o quando mette KO un avversario in soli cinquanta secondi. La fase iniziale della sua carriera è stata caratterizzata da ottanta incontri di cui settanta vinti, nove persi ed uno finito in parità.

Oggi ha oltre due milioni di followers su Instagram, dove mostra la sua preparazione atletica costante e sempre in qualità di grande campione. Nel suo corpo atletico vivono due animi che non riescono a non entrare in conflitto tra loro. Da una parte c’è un grande campione, un atleta unico al mondo che avrebbe potuto entrare nella storia per via della sua grandezza sul ring. Dall’altro c’è uno spirito rissoso, incapace di contenere la rabbia e di domare il suo istinto brutale. Sicuramente nel tempo e per via di tutte le indagini che lo riguardano Hari ha placato la sua anima e il mondo spera di poterlo vedere continuare a vincere con la altissima preparazione atletica che lo rende un campione unico al mondo.