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Telecamere a Udine, si discute sul riconoscimento facciale

Telecamere a Udine, si discute sul riconoscimento facciale


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Alcuni paesi, spesso quelli sotto una dittatura nascosta, già le utilizzano. Parliamo delle telecamere a riconoscimento facciale. Una tecnologia che farà discutere parecchio. Nel frattempo, anche in Italia alcune città stanno cominciando ad investire in questa nuova forma di sicurezza per i cittadini. 675 mila euro sono i soldi stanziati per le telecamere a Udine. A volere fortemente l’installazione è Alessandro Ciani, assessore alla sicurezza del Comune di Udine. “Renderemo più funzionale il sistema di conservazione delle immagini raccolte, che confluiranno in un unico archivio, compatibile sia con le nuove telecamere, sia con quelle già esistenti, in modo da facilitare la consultazione da parte della Polizia Locale e delle forza dell’ordine” ha dichiarato.

Telecamere a Udine, cosa dice la legge

Attualmente, però, le telecamere non possono entrare in funzione. Non ancora perlomeno. Infatti bisogna aspettare l’ok da parte del Garante per la Privacy. La questione ha acceso il dibattito. Una buona fetta della popolazione si dice contraria all’installazione delle telecamere con riconoscimento facciale. Il Ministero dell’Interno ha chiarito ogni dubbio: “La funzione di riconoscimento facciale è stata solo ipotizzata in sede di valutazione del progetto tanto che, nella relazione tecnica, è specificato che la medesima funzione, pur essendo disponibile come funzionalità di software, non sarà avviata“. Quindi niente riconoscimento facciale, a meno di ribaltoni da parte del Garante della Privacy.

Il parere dell’opposizione

L’opposizione si è scagliata contro la giunta comunale che ha speso 675 mila euro per una tecnologia che la legge non permette di utilizzare. Secondo Vincenzo Martines, ex candidato sindaco del centrosinistra, il vero problema cittadino sarebbe la costruzione delle piazzole ecologiche dei condomini. Stando alle sue dichiarazioni, sarebbe stato meglio spendere quel budget per la pianificazione e la realizzazione delle stesse. Dal canto suo il Comune ha specificato che il software per il riconoscimento facciale non è ancora stato comprato.