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Sniff test, nuovo protocollo per chi ha perso gusto e olfatto dopo il Covid

Sniff test, nuovo protocollo per chi ha perso gusto e olfatto dopo il Covid


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La perdita di gusto e olfatto va di pari passo, quasi sempre, con la positività al Coronavirus. Secondo una statistica, il 68% dei positivi perde almeno uno dei due sensi. Nella maggior parte degli individui, però, tornano a funzionare regolarmente dopo pochi giorni. Il problema vero sorge quando, nonostante la guarigione dal virus, gusto e olfatto rimangono sensi ‘addormentati’. Ed è per questo motivo che l’ospedale San Giovanni di Roma ha avviato da alcune settimane lo sniff test, un protocollo di sperimentazione per aiutare le persone che hanno perso la capacità di sentire gusti e odori dopo la positività al Covid.

Sniff test, le tre fasi della terapia

Lo studio è iniziato nell’ospedale di Fano grazie al coordinamento della professoressa Arianna Di Stadio, per poi essere pubblicato sulla rivista scientifica European Review for Medical and Pharmacological Sciences. La terapia dello sniff test è composta da tre fasi. Nella prima si diagnostica il problema e si valuta il danno causato dall’infezione del Sars-Cov-2. La seconda fase è quella in cui si allevia l’infiammazione neurologica dei bulbi olfattivi grazie ad una molecola priva di effetti collaterali, il PeaLut. La terza ed ultima fase dello sniff test è quella in cui si cerca di risvegliare i due sensi. Come? Ai pazienti viene chiesto di annusare coppie di odori abbinati e riconoscerne l’origine. Per il test sono stati scelti odori tipicamente italiani, come la fontina e il caffè. Secondo gli studi, infatti, la memoria ha una grande importanza in fase di riabilitazione. La professoressa Di Stadio ha dichiarato che, grazie a questo trattamento, i pazienti recuperano l’uso dei due sensi nell’arco di un paio di mesi.