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Sindrome dell’abbandono, quali sono i sintomi

Sindrome dell’abbandono, quali sono i sintomi


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La sindrome dell’abbandono non rientra pienamente tra malattie e fobie ufficiali ma si manifesta in modo molto diffuso e può interessare sia gli adulti che i bambini. In poche parole si tratta del timore eccessivo di perdere qualcuno e di rimanere soli attraverso sintomi piuttosto evidenti che sfociano in disagio paura e angoscia. La sindrome dell’abbandono è spesso vissuta come il ritorno di esperienze dolorose vissute da bambini ed è molto dura da affrontare sia per chi ne soffre che per le persone attorno.

Vivere esperienze di abbandono da piccoli genera un senso di sfiducia verso il prossimo e che, da adulto, comporta una serie di problematiche nella vita adulta. Gli altri vengono reputati non affidabili e sempre sul punto di andare via per questo il soggetto vive un cupo senso di allerta che degenera in rabbia e depressione, spesso apparentemente immotivati. Il problema può essere sicuramente affrontato con uno specialista che porterà a galla i traumi pregressi e aiuterà il soggetto a ritrovare in sé stesso la forza e l’autostima per imparare anche a stare da solo.

Sindrome dell’abbandono nei bambini

La paura di essere abbandonati attraversa i bambini in tutta l’infanzia con declinazioni molto diverse da soggetto a soggetto. In giovane età la separazione genera un senso di angoscia che i bambini non sanno gestire, proprio come tutte le emozioni che sperimentano di giorno in giorno. Questa può acuirsi in particolari periodi della crescita come svezzamento, primo giorno di scuola e il passaggio dal pannolone al vasetto. Lo stesso vale per il momento del sonno, per la nascita di un fratellino o per una momentanea assenza del genitore per cause lavorative o di forza maggiore.

Nei bambini il timore e l’ansia per la separazione costituiscono una fase di crescita che va gestita con calma per evitare che degeneri nell’adultità. Si tratta di un momento molto faticoso per i genitori che devono far capire ai bambini che la separazione di cui hanno timore è solo momentanea e che, al termine dell’impegno, torneranno ad abbracciarsi di nuovo.

È sbagliato fuggire di nascosto per non voler vedere piangere il bambino perché proprio questo atteggiamento genera insicurezza e sfiducia nel genitore che, al primo momento di distrazione sgattaiola via.

Durante questi momenti il bambino prova un set di sentimenti contrastanti, che spaziano dalla disperazione alla rabbia. È tutto normale e non bisogna preoccuparsi. Ogni separazione deve essere vissuta con trasparenza, calma e chiarezza e non bisogna farsi prendere dal timore di ceder star male il bambino perché altrimenti il genitore ne verrà completamente travolto.

Sindrome dell’abbandono negli adulti

Negli adulti la questione è un tantino più complessa dal momento che il timore per l’abbandono proviene da traumi pregressi e non sanati. La perdita di una persona cara, una separazione o la fine burrascosa di un rapporto di fiducia possono avere un impatto molto negativo sulla sfera emotiva dell’adulto.

Questa si traduce in un rapporto malsano anche con le altre relazioni, causando problemi anche dal punto di vista delle prestazioni lavorative. La fobia accresce nel soggetto sensazioni di sfiducia e di timore che sfociano in episodi molto dolori e frustranti che, talvolta, allontanano le persone da chi soffre.

Trauma da abbandono, sintomi

L’adulto affetto da sindrome da abbandono tende ad essere troppo compiacente nei confronti del partener, quasi a non voler dare motivi all’altro per andarsene. Inoltre prova invidia verso le relazioni altrui mentre nella propria cerca segnali continui di comportamenti sbagliati da condannare. Un esempio è l’eccessiva gelosia e la mancanza di fiducia che, nonostante le rassicurazioni del partner, sembrano non colmare mai il suo senso di timore. L’adulto che teme in modo fobico di essere abbandonato ha problemi di confidenza e di intimità emotiva e prova continui sentimenti di insicurezza verso sé stesso e gli altri. Tutto questo genera problemi profondi di autostima e reazioni incontrollate a banali situazioni come la mancata risposta a una telefonata o il ritardo ad un appuntamento. L’intensità di tali reazioni dipende dalla gravità della sindrome e dal suo passato emotivo e, dunque, ha diversi livelli a seconda di come questo si approccia all’abbandono.

Paura dell’abbandono, come superarla

Non esiste un unico modo di superare la paura dell’abbandono. Molto spesso è il partner “sano” che si fa carico delle insicurezze dell’altro comportando un approccio malato alla relazione che diventa soffocante e asfissiante. La verità è che chi soffre di questo problema deve sicuramente seguire un percorso di guarigione psichico molto profondo volto a ritrovare la fiducia in sé stesso e verso l’altro.

Il soggetto dovrà curare le proprie ferite e imparare a esprimerle in modo comprensibile verso l’altro ma dovrà anche imparare a capire con chi trascorrere il proprio tempo selezionando le persone senza “attaccarsi” a chiunque pur di non restare solo.

Il primo grande passo da compiere, quindi, è quello di sviluppare la capacità di vivere in solitudine e dosare le relazioni d’amore, di affetto o di amicizia attraverso un percorso fatto di analisi del passato e di cura verso il futuro.