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Mondiali Biathlon: Windisch e il segreto del biscotto di Natale

Mondiali Biathlon: Windisch e il segreto del biscotto di Natale


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Valle di Anterselva, la culla del biathlon. Tutto è pronto per i Mondiali dello sport che unisce lo sci di fondo e il tiro a segno e che per la settima volta approdano in questo angolo di Alto Adige.

E lo fanno nel momento d’oro del biathlon italiano, con Dorothea Wierer trascinatrice con i risultati (detiene la Coppa del Mondo, è in lotta per la conferma anche quest’anno e arriva ai Mondiali di casa con il titolo conquistato un anno fa in Svezia) e mediaticamente, anche grazie alla bellezza che la fa continuamente insediare da tutte le riviste, Playboy compreso. Finora Doro ha sempre detto no e si appresta ad affrontare l’assalto dei 150.000 tifosi previsti in nove giorni di gare, a partire dalla staffetta mista di giovedì, proprio dov’è nata, incurante delle polemiche scatenate da un’intervista di Lisa Vittozzi, compagna di squadra e rivale per le posizioni che contano.

La sappadina pochi giorni fa ha svelato la rabbia per un fatto della scorsa stagione: il riposo concesso alla Wierer in una staffetta, nel momento clou della stagione, mentre le due lottavano per la Coppa e alla vigilia dei Mondiali. Cosa che l’avrebbe destabilizzata e avrebbe cambiato i rapporti tra le due. taglia corto il ct azzurro Fabrizio Curtaz.


Ma ad Anterselva è di casa anche Dominik Windisch, il trentenne uomo delle medaglie (tre alle Olimpiadi e due ai Mondiali, compreso l’oro di un anno fa lo stesso giorno della Wierer), che in silenzio e senza alzare la voce si prepara a un’altra impresa. Stavolta niente colpi ad effetto per una medaglia. Dalla prima conquistata due anni fa in Corea ha ricavato l’anello di findanzamento per la sua Julia. Adesso si prepara a mettere su casa con lei. racconta. Per lui saranno Mondiali speciali. Tredici anni fa, quando per l’ultima volta approdarono ad Anterselva i campionati iridati, Dominik faceva da apripista alle gare nelle quali partecipava il fratello Martin, il suo idolo (quarto in staffetta).

Allora Dominik arrivava sempre ultimo o penultimo, ma la svolta avvenne a Natale, guando giocando a Engele-Bengele, una tradizione locale nella quale si estrae il nome della persona alla quale fare un regalo, ricevette da una compagna di sci club un biscotto a forma di biathleta con un biglietto. C’era scritto: “Quelli che mollano non vinceranno mai, i vincitori non mollano mai”. <La gara successiva a Bionaz, in Val d’Aosta, arrivai terz’ultimo. Ero stracontento e quella è stata la svolta. Da allora sono cresciuto. E quello è diventato il mio motto>.