Mihajlovic testimonial della lotta alle leucemie: «Sono orgoglioso»

Mihajlovic testimonial della lotta alle leucemie: «Sono orgoglioso»


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«È una grande soddisfazione nel sapere che puoi salvare una vita. Se avessi saputo, avrei donato il midollo. Un piccolo sacrificio per chi lo fa, ma un grande dono per chi lo riceve». Sinisa Mihajlovic commenta così l’essere diventato testimonial della campagna dell’Ail Bologna “Con Sinisa per la ricerca”. Il tecnico serbo scende in campo per sostenere la ricerca contro leucemie, linfomi e mieloma e finanziare il lavoro di 30 giovani ricercatori dell’Istituto Seragnoli del Policlinico Sant’Orsola di Bologna. «Sono orgoglioso di essere uomo immagine di Ail visto quello che ho passato» afferma Mihajlovic, che ha affrontato con grande forza la leucemia.

Per Sante Tura, professore emerito dell’Alma Mater e presidente dell’Ail Bologna, «sono state importanti le condizioni fisiche nelle quali la malattia è affiorata e il fatto che Mihajlovic ha un fisico molto forte, integro, che non ha concesso più di tanto alla malattia di allargarsi>. Per il professor Michele Cavo, primario dell’Ematologia del policlinico Sant’Orsola, «Mihajlovic si è tolto la corazza di guerriero e si è mostrato nella sua fragilità. È stato messaggio di speranza e conforto per tutti».

Commosso l’allenatore del Bologna, che il 13 luglio 2019 annunciò di avere la leucemia. «Io sto bene, mi sento forte. Sono quasi a sette mesi dal trapianto. Il peggio dovrebbe essere passato, ma ci vuole un anno prima che si torni alla normalità e dipende da persona a persona. Il prossimo controllo è a settembre, poi a dicembre e piano piano entriamo nella normalità. Anche nelle cose che faccio mi sento più forte di prima, forse perché ho preso un midollo giovane».

Ora la sua forza servirà per sostenere la ricerca, come sottolineato da Marco Lombardo, assessore al Terzo Settore del Comune di Bologna. «Neanche nella fase del lockdown la ricerca si è fermata, come non si é fermata l’assistenza ai malati oncoematologici. Questa è una sfida collettiva e da vincere tutti insieme nello spirito del Bologna e del suo ‘We are one’». L’obiettivo è finanziare il lavoro di quattro giovani ricercatori del Seragnoli per un anno.