La pandemia del Coronavirus contagia anche lo sport

La pandemia del Coronavirus contagia anche lo sport


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Da allarme a terribile realtà che sta condizionando il mondo, rischia di mettere in ginocchio un’economia globale già traballante. Inevitabile che, mentre il conteggio dei morti continua vertiginosamente e paurosamente a crescere, la pandemia del Coronavirus abbia contagiato anche il mondo dello sport.

Dopo le prime cancellazioni di gare internazionali in Cina, culminate con il rinvio a data da destinarsi (e probabilmente mai recuperata) del GP della Formula 1 a Shanghai e l’annullamento dei Mondiali indoor di atletica leggera, in programma a Nanchino a metà marzo, adesso sono le Olimpiadi di Tokyo 2020 a rischiare proprio per la pandemia del Coronavirus. La notizia della prima vittima in Giappone della polmonite atipica partita da Wuhan, ha scatenato il panico proprio in concomitanza dell’ultima visita di controllo del Cio, il comitato olimpico internazionale.

Gli organizzatori per ora hanno ribadito che la diffusione della malattia non fermerà i Giochi. <Vorrei chiarire nuovamente che non stiamo prendendo in considerazione la cancellazione o il rinvio dei Giochi> la dichiarazione secca di Yoshiro Mori, il presidente del comitato di Tokyo 2020. Tra le federazioni nazionali e ancora più gli atleti però si sta diffondendo sempre più la preoccupazione. Specie tra i cinesi, bloccati all’estero o in Cina, comunque impossibilitati in molti casi di gareggiare nella manifestazioni di qualificazione alle Olimpiade.

Los tesso mondo del calcio è colpito. Annullate la partite di qualificazione della Cina ai Mondiali, anche nella Premier League (la serie A inglese) c’è stato un caso. Non di contagio, ma di quarantena. Si tratta di Odion Ighalo, acquistato dal Manchester United in chiusura del mercato di riparazione. Il nigeriano è arrivato infatti dai cinesi dello Shanghai Shenhua e non ha potuto raggiungere la sua nuova squadra nel ritiro in Spagna (la Premier è in pausa invernale). In questi giorni si è allenato da solo nel centro federale britannico di Taekwondo a Manchester, ma la finestra di possibile incubazione del virus sta per scadere e presto verrà reintegrato con i nuovi compagni. Pronto al debutto in campo. Ma in tutto il mondo la paura non si ferma.