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Guccini: Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto

Guccini: Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto


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Francesco Guccini torna a Pàvana, suo paese di origine, ormai quasi disabitata, i tetti delle case non fumano più. Queste pagine sono percorse da una continua ricerca delle parole giuste per nominare ricordi, cose e persone del tempo perduto. La malinconia è sempre temperata dalla capacità di sorridere delle umane cose e dalla precisione con cui vengono rievocati gesti, atmosfere, vite non illustri eppure piene di significato.

Trama del libro

“Noi da queste parti abbiamo un nome per quest’ora, un’ora che è di tutti, un’ora che è pace e presagio. La chiamiamo tralummescuro: tra la luce e la notte.” “Radici” è uno dei primi album di Francesco Guccini, e radici è la parola che più di tutte rappresenta il cuore della sua ispirazione artistica. Radici sono quelle che lo legano a Pàvana e quelle che sa rintracciare dentro le parole, giocando con le etimologie fra l’italiano e il dialetto. Pàvana è ormai quasi disabitata. È in questo silenzio che Guccini evoca i suoni di un tempo lontano, in cui la montagna era luogo laborioso e vivo, terra dura ma accogliente per chi la sapeva rispettare. Rinascono personaggi, mestieri, suoni, speranze. Gli artigiani all’opera in paese o lungo il fiume, i primi sguardi scambiati con le ragazze in vacanza, i giochi, gli animali e i frutti della terra. Un orizzonte piccolo ma proprio per questo aperto all’infinito della fantasia.

Guccini, lo scrittore

Cantautore mito di più di una generazione, anche l’attività di scrittore si configura come una delle esperienze più originali e suggestive della scena letteraria italiana dell’ultimo decennio. Sporadicamente anche attore, autore di colonne sonore e di fumetti. Fino alla metà degli anni Ottanta ha insegnato lingua italiana al Dickinson College di Bologna, scuola off-campus dell’Università della Pennsylvania. Ha lavorato come docente presso la sede bolognese della Johns Hopkins University (Washington, DC, USA). La sua vita si è svolta tra Modena, Pàvana e Bologna. Ha esordito nella narrativa nel 1989 con Cròniche Epafániche per pubblicare poi Vacca d’un cane (1993), Cittanòva blues (2003) e Tralummescuro (2019, premio Selezione Campiello). Da solo e in coppia con Loriano Macchiavelli ha pubblicato molti altri racconti e romanzi, che hanno avuto uno straordinario successo di pubblico.

Guccini, libri da ricordare

Tra i suoi libri si ricordano: Cròniche epafàniche (1989), Vacca di un cane (1993), Storie d’inverno (1994), La legge del bar e altre comiche (1996), Un altro giorno è andato (1999), Cittanova Blues (2003), L’uomo che reggeva il cielo (2005), Icaro (2008), Non so che viso avesse la storia della mia vita (2010), Dizionario delle cose perdute (2012) e Il piccolo manuale dei giochi di una volta (2015), Un matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto (2015), Magnifici malfattori. Storia illustrata dei briganti toscani (2018), Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto (2019). Con Loriano Macchiavelli ha scritto per Mondadori la raccolta di racconti Lo spirito e altri briganti (2002) e numerosi romanzi tra cui Macaronì (1997), Un disco dei Platters (1998), Questo sangue che impasta la terra (2001), Tango e gli altri (2007), Malastagione (2011), La pioggia fa sul serio (2014), Tempo da elfi. Romanzo di boschi, lupi e altri misteri (2017), Non so che viso avesse. Quasi un’autobiografia (2019), con Loriano Macchiavelli Che cosa sa Minosse (2020) Storie liete, fiabe nere e tempi andati (2021) e Tre cene (l’ultima invero è un pranzo) (2021).