Errore, nessun ID annuncio impostato! Controlla la tua sintassi! Green pass falsi, chiusi due gruppi Telegram | SubitoNews

Green pass falsi, chiusi due gruppi Telegram

Green pass falsi, chiusi due gruppi Telegram


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Quel giorno è arrivato. Da oggi il Green pass è diventato obbligatorio sui luoghi di lavoro, dopo mesi in cui è stato utilizzato per accedere a bar, ristoranti ed attività varie. Da oggi, infatti, i datori di lavoro dovranno controllare se i propri dipendenti siano o meno in possesso del certificato vaccinale. Come facilmente prevedibile, in tutta Italia si sono scatenate le proteste. Con la misura in atto, sono sorti anche nuovi problemi. Noto è il caso della mancanza di autisti per i mezzi pubblici, ad esempio. Oppure la difficile organizzazione della logistica. Nel frattempo però qualcuno si è aggiustato con alcune vie traverse per ottenere il certificato. Tramite un paio di gruppi Telegram, infatti, venivano venduti i Green pass falsi. Le forze dell’ordine hanno allora cercato di porre rimedio.

Green pass falsi, la truffa su Telegram

I pass falsi venivano venduti dietro il pagamento di 250 euro in criptovalute, Bitcon o Ethereum principalmente. Il tutto tramite due gruppi Telegram noti come “Grenn Bypass 2.0” e “Vendita Green Pass autentico“. Gli iscritti erano incredibilmente numerosi: 5200 da una parte e 120 dall’altra. All’interno di essi gli amministratori proponevano agli iscritti la vendita di green pass falsi, spacciati come autentici. La sensazione è quella che sia solo la punta dell’iceberg. Infatti, esistono probabilmente numerosi altri gruppi e canali Telegram in cui acquistare un pass falso.

Le indagini della polizia

A sventare la truffa è stata la Digos, dopo le indagini della Polizia Postale dell’unità di Catania. I due soggetti principali sono stati identificati. Per loro, il pubblico ministero ha disposto un’immediata perquisizione domiciliare e dei sistemi informatici. Smartphone e computer sono stati sequestrati e sono ora oggetto di indagine. Nel frattempo, si continua ad indagare per identificare tutti gli altri partecipanti. La procura ha poi emesso un decreto di sequestro preventivo alla società che controlla Telegram. La stessa ha di conseguenza oscurato i canali in questione.