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Cristo Velato a Napoli: storia e come vederlo

Cristo Velato a Napoli: storia e come vederlo


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L’arte, come il Cristo Velato, è da sempre capace di creare suggestioni, aspettative, persino unire gli animi all’interno di una realtà cittadina e nazionale.

Napoli, si sà, è una città particolare dalle mille anime, spesso caotiche e dense di vitalità, capaci di trovare simboli, sfaccettature, proverbi.

Uno dei suoi simboli è una statua, quella del Cristo Velato, disposta in un luogo aperto al pubblico e facile da visitare. In questo articolo vi raccontiamo qualcosa di più sulla sua storia e su come è possibile vederlo.

Storia del Cristo Velato

Il Cristo Velato che si può ammirare a Napoli è considerato una delle opere più belle al mondo. Non a caso nel 2006 è stato dichiarato come il “Monumento simbolo della città Partenopea”. Ogni anno viene ammirato da migliaia di turisti, che rimangono immancabilmente incantati.

La storia di Napoli col Cristo Velato è legata al suo committente: Raimondo di Sangro, il Principe di San Severo. Una delle personalità più poliedriche, curiose e misteriose della sua epoca. Un uomo che amava trascorrere le sue ore dedicandosi alle invenzioni e alle ricerche.

L’artista scelto inizialmente per realizzare la celeberrima statua è stato Antonio Corradini, morto prima di poter iniziare il lavoro.

L’incarico è stato preso in mano così da un nuovo scultore, il quale aveva disposizione un bozzetto da parte del Corradini di cui però scelse di non tenere conto. Il suo nome è Giuseppe Sanmartino e sono in tanti, oggi, a poter affermare che ha fatto più che bene a seguire il suo estro creativo.

Il risultato è il Gesù Velato a Napoli così come lo possiamo ammirare ancora oggi. Una scultura che, incurante del passare del tempo, riesce a entrare nell’anima di chi la guarda oggi come allora.

Com’è rappresentato il Cristo Velato

Il Cristo Velato rappresenta la figura di Gesù Cristo durante la morte, secondo una grandezza naturale.

Il corpo si trova privo di vita ma ancora agonizzante. È coperto da un sudario “velato”, ovvero trasparente, che è stato realizzato dal Sanmartino con maestria impareggiabile all’interno del medesimo blocco della statua.

Quello che affascina della scultura è la precisione con cui è catturato il corpo senza vita, con i segni del tormento e le piaghe a vista, capaci di trasmettere la sofferenza profonda provata durante il martirio.

Sono percepibili persino i chiodi, sopra i piedi e le mani, sottili in maniera naturale. Il costato riesce a dare l’impressione di un respiro che fatica a vivere. A esso fa eco il sudario, non meno sofferente nella sua evocazione.

Nell’opera Gesù è rappresentato in maniera drammatica. Il significato è quello del sacrificio di Cristo come simbolo del destino e allo stesso tempo del riscatto dell’umanità nella sua interezza.

Leggende sull’opera

Il Cristo velato a Napoli è un’istituzione, un po’ come i proverbi che si sentono per le vie della città. Non stupisce che sia oggetto di aneddoti e persino di una leggenda.

Il committente del Cristo Velato, il Principe di San Severo, era un alchimista e uno scienziato di notevole fama. È intorno a lui che si è creata una storia alquanto epica, la quale vuole che sia stato capace di insegnare allo scultore Sanmartino una tecnica particolare per dare un effetto marmorizzante al velo.

Sostanzialmente, si narra che in seguito alla realizzazione dell’immagine agonizzante di Gesù sul marmo, l’artista non abbia fatto altro che appoggiare sopra una stoffa recitando una formula alchemica, attraverso la quale il velo si è poi trasformato in marmo.

Peccato che non vi siano, a supporto di tale teoria affascinante, né testimonianze storiche, né studi scientifici.

A confermare che il velo è stato prodotto attraverso il medesimo marmo della statua è lo stesso Raimondo di Sangro, in una lettera che ha inviato a due personalità importanti del suo tempo: il fisico Jean-Antoine Nollet e l’accademico Giovanni Giraldi.

Il Cristo Velato a Napoli è, quindi, un’opera frutto della maestria di un artista capace di dare volto concreto alla sofferenza di Gesù, bilanciando perfettamente l’umano e il divino.

Dove si trova il Cristo Velato e come arrivarci

Il Cristo Velato si trova nel centro antico di Napoli, a pochi passi dalla piazza San Domenico Maggiore, presso il Museo Cappella Sansevero, in via Francesco De Sanctis 19/21.

Per chi si muove in auto la soluzione migliore è lasciare la vettura presso il parcheggio in via Mancini non lontano da piazza Garibaldi. Da qui è necessario prendere i mezzi pubblici quali bus, tram, ma anche la metro.

Per quanto riguarda proprio la metro, la fermata utile con la Linea 1 è Università o Dante, con la Linea 2 è Cavour. Una soluzione eccellente anche per chi raggiunge Napoli in treno.

È poi necessario spostarsi a piedi: in 5/10 minuti si raggiunge il Cristo Velato presso la Cappella San Severo.

Orari e prenotazioni

È possibile visitare a Napoli il Cristo Velato tutti i giorni eccetto il martedì.

L’orario è continuato e va dalle 9:00 alle 19:00. L’ultimo ingresso è previsto 30 minuti prima della chiusura.

È consigliata la prenotazione online essendo l’ingresso limitato per tutelare il patrimonio artistico, contenuto all’interno del polo museale, inclusa la statua di Gesù Velato, .