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Tiziano Ferro: «Ho sconfitto il bullismo trasformando il dolore in arte»

Tiziano Ferro: «Ho sconfitto il bullismo trasformando il dolore in arte»


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«Sono stato vittima del bullismo, ma non l’ho risolto al liceo. Quel che è successo è stato abbracciare il mio dolore, il mio senso di inadeguatezza e farlo diventare arte». Tiziano Ferro è torna a parlare dei suoi problemi giovanili a “Radio Libera Tutti”, il programma di InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei che lavora all’interno dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. La trasmissione radiofonica, a cura di Daniela Lami, è la continuazione del lavoro che da anni si svolge all’interno dello spazio adolescenti “Time Out” dell’Ospedale, si rivolge ai piccoli pazienti, ma è un lavoro costruito con e per gli adolescenti.

I microfoni di InBlu Radio, a causa dell’emergenza sanitaria per il Coronavirus, non sono potuti entrare all’interno dell’Ospedale pediatrico ma sono riusciti comunque a catturare voci ed emozioni dei pazienti. Intervistato da una redazione a distanza composta da 15 ragazzi seguiti dall’Ospedale, di età compresa tra i 14 e i 18 anni, Tiziano Ferro ha raccontato il difficile periodo dell’adolescenza quando, al liceo, era isolato dai compagni e vittima di bullismo. «Non sentirsi parte di un gruppo è un grande dolore, per me la musica è stata una rete di salvezza. Nel tormento dell’adolescenza non ho trovato la soluzione, ho navigato quel periodo della mia vita da disadattato. Ora, da adulto, ho molta più maturità ed esperienza. Quel che faccio quando, ancora adesso, le persone provano a ferirmi o escludermi dal gruppo dei normali è tentare di capire qual è la mia parte in quel processo, cosa posso fare, cosa ho fatto io, perché lascio che questo accada».

       A Margherita, che gli ha chiesto cosa avrebbe voluto dire al Tiziano adolescente, il re del pop italiano ha risposto così: «Vai così, non ti sentire sbagliato, c’è tempo per tutto. Stai tranquillo, viviti il presente per quello che è, non provare a cambiarlo». Mentre a Danila, che l’ha interrogato su un suo pregio e un suo difetto, ha ammesso: «Sono molto puntiglioso, guardo i dettagli di tutto, un pregio è l’empatia, la sensibilità».