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Pazienti di Covid per terra, caos nell’ospedale di Rivoli

Pazienti di Covid per terra, caos nell’ospedale di Rivoli


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Mentre la Regione Piemonte contesta la decisione del Governo di essere stata considerata zona rossa in base all’ultimo Dpcm, alcune immagini shock all’ospedale di Rivoli, alle porte di Torino, mostrano come la sanità sul territorio sia in ginocchio per il covid. Si vedono due malati lasciati per terra su una barella da campo contro un muro in un corridoio sporco. Tutto perché non ci sono posti letto e non bastano neppure le tende dell’esercito, montate fuori da alcuni ospedali piemontesi.

Pazienti Covid per terra

«percorsi sporchi puliti riadattati dal personale, lavori mai fatti, territorio inesistente e assunzioni che dovevano arrivare prima. Ecco le drammatiche condizioni della sanità Piemontese. Non abbiamo più parole», ecco la violenta denuncia del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, che chiede «l’aiuto urgente del Governo» per una situazione ormai insostenibile. «Non doveva succedere – afferma Claudio Delli Carri segretario regionale Nursing Up -. Ci si ritrova in queste situazioni di difficoltà sebbene si sapesse da tempo di questa seconda ondata. Ci si doveva attrezzare e preparare prima, per non finire poi per lasciare dei pazienti sulle barelle».

Delli Carri entra poi nel dettaglio della situazione pimontese, con 18 ospedali trasformati in centro Covid e la chiusura di molti reparti, nonché del Pronto Soccorso del Martini a Torino. «Questa decisione ha dimostrato di creare e creerà grossi problemi al territorio – afferma il sindacalista -. Non si può pensare di chiudere in un periodo come questo un Dea che fa 78.000 passaggi l’anno così, di punto in bianco, scaricando tutto sull’altro o sugli altri ospedali. O almeno, lo si può chiudere con una pianificazione ragionata sulla gestione degli oltre 200 utenti che vi accedono quotidianamente, in modo che possano trovare risposte alle loro esigenze di cura altrove sul territorio».

Nel frattempo arriva la risposta dell’ospedale di Rivoli alle immagini raccapriccianti circolate sul web, con le barelle a terra. «Due pazienti sono stati temporaneamente alloggiati su barelle da campo (accreditate per la maxi emergenza) per poco più di un’ora, in attesa si liberassero i posti nei quali sono poi stati ospitati – si legge in una nota del nosocomio piemontese -. Non vi è stato alcun ulteriore problema nella gestione dei pazienti, che, come evidente, si recano in pronto soccorso a Rivoli anche come alternativa ad altre strutture dove l’attività è temporaneamente sospesa a causa dell’emergenza Covid. L’afflusso si è fatto particolarmente intenso a seguito della chiusura dei pronto soccorso di altri ospedali, come il Martini, Venaria e Giaveno. Sottolineiamo che a Rivoli tutti i pazienti vengono accettati e curati, nessuna ambulanza attende con il paziente a bordo o viene mandata via».