Errore, nessun ID annuncio impostato! Controlla la tua sintassi! Lagotto Romagnolo: caratteristiche e cura | SubitoNews

Lagotto Romagnolo: caratteristiche e cura

Lagotto Romagnolo: caratteristiche e cura


play Ascolta questo articolo

I lagotti, anche detti lagotti romagnoli, sono simpaticissimi cagnoloni originari proprio nella zona del delta del Po. Sono cani di origine italiana la cui storia è antichissima perché, di fatto, risiede ai tempi degli etruschi e dei romani. Non solo! Quella del lagotto è l’unica razza da tartufo certificata dalla Federazione Internazionale, La Fédération cynologique internationale.

Il Lagotto romagnolo ha origini antichissime

Come anticipato poche righe più sopra il lagotto è un cane di origini antichissime. Difatti lo ritroviamo tra le raffigurazioni delle necropoli etrusche di Spina. Si hanno tracce di lagotti anche in epoca romana per cui sembrerebbe che ci fossero allevamenti nelle zone del Comacchio, del ravennate e della bassa friulana. Da qui la spiegazione del nome Lagotto Romagnolo.

Se ami l’arte potrai ammirare gli affreschi del Mantegna al Palazzo Ducale di Mantova dove, per l’appunto, figura un bellissimo lagotto al fianco del padrone. Sin dall’antichità questa razza di cane pera utilizzata per il riporto di prede in acqua. Questo spiegherebbe l’indole dei lagotti che non hanno alcuna paura a tuffarsi in mare o nei fiumi e, soprattutto, non temono piogge e temporali. Sono cani estremamente coraggiosi, soprattutto quando hanno l’occasione di cacciare.

Da dove nasce il nome di “Lagotto”?

Quanto al nome vero e proprio abbiamo trovato delle possibili spiegazioni che ricondurrebbero il termine “lagotto” al dialetto volgare romagnolo. Il nome originario, quindi, sarebbe stato “Càn Lagòt” il cui significato è “cane d’acqua”. A dire il vero questa non è l’unica teoria perché per altri il nome deriva dagli abitanti di Lagosanto (in provincia di Ferrara) che venivano chiamati proprio “Lagotti”. Ad ogni modo le zone da cui trae origine questa razza erano paludose e ricche di selvaggina per cui l’attività di caccia era molto intensa. Con le bonifiche, nel corso degli anni, il lagotto passò dalla recupero delle prede in acqua alla ricerca del tartufo.

Caratteristiche e carattere dei lagotti

Il lagotto romagnolo è un compagno di vita, un amore inestimabile. È un cane dall’indole gentile e generosa nonostante l’aspetto rustico e ingombrante. Per via del suo pelo a rapida crescita e dall’aspetto riccio e folto va tosato regolarmente. Ha un mantello morbido di varie tonalità, dal bianco al nero. Si caratterizza dal muso corto e paffuto che ricorda quello del barboncino.

Viene considerato un cane di taglia media con proporzioni bilanciate. Il suo aspetto è forte e robusto ma diventa dolce e coccolone per via dei suoi occhi grandi e tondi. Il pelo ha un aspetto riccioluto e lanoso e non muta. L’altezza al garrese dei maschi non supera i cinquanta centimetri per un peso medio che va dai 12 ai 16 chilogrammi. Per le femmine, invece, l’altezza oscilla tra i 40 ed i 46 centimetri per un peso medio che va dai 10 ai 14 chilogrammi.

Il carattere è docile, socievole e giocoso

Tende a fare buche in giardino e a prediligere la compagnia di altri animali. Non ama starsene troppo fermo per cui è preferibile addestrarlo e fargli compagnia per evitare che faccia danni in casa e in giardino. È un cane indipendente ma sicuramente non restio alle dimostrazioni di affetto, anche da bambini. Ama l’acqua e non resiste alla tentazione di tuffarsi appena ne ha l’occasione, soprattutto se c’è una ghiotta preda da acciuffare.

Vuoi adottare un lagotto? Ecco cosa devi sapere

Se vuoi adottarne uno dovrai prenderti cura soprattutto del pelo che può annodarsi e attrarre pericoli per la salute della pelle come i forasacchi. Quindi dovrai portarlo a tosare almeno una o due volte l’anno, tenendo conto del fatto che questa razza non fa la muta.

Da una parte l’assenza di muta è ideale per chi non vuole ritrovarsi la casa piena di pelo morto ma, dall’altro, richiede cure e attenzioni sulle zone genitali e sotto gli occhi.

La razza del lagotto, inoltre, è molto sensibile al problema della displasia dell’anca che può essere fermata se diagnosticata per tempo, ovvero entro l’anno e mezzo di vita. Con una radiografia mirata entro i 18 mesi di vita può dare immediatamente evidenza delle condizioni articolari per far si che il veterinario possa suggerire come invertirne il decorso.

Per evitare questa condizione oltre alla prevenzione è importante non caricare il cane con passeggiate troppo lunghe o con trasporti di peso eccessivo. Inoltre è importate che il cane mantenga il peso forma e che segua un’alimentazione bilanciata e adeguata alla sua età.