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Gli scacchi, storia e benefici

Gli scacchi, storia e benefici


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Gli scacchi hanno una storia antichissima che risale a 1500 anni fa: pare che siano nati intorno al VI secolo d.C. in India divenendo presto molto popolari. Nacque come simulazione pacifica di scontro fra due eserciti, diffondendosi con il nome di chaturanga. La leggenda narra che gli scacchi furono inventati da un uomo di nome Sessa che presentò il gioco a un principe indiano. Nel VII secolo gli scacchi si diffusero in persia attraverso i mercanti, fino agli arabi che dal X secolo lo introdussero fra i paesi del Mediterraneo, primi fra tutti Italia e Spagna.

Gli scacchi fra abilità e strategia

Il gioco degli scacchi richiede qualità fuori della norma per arrivare ad alti livelli. Fra le doti richieste, siruramente abilità, strategia e concentrazione, in quanto richiedono un notevole sforzo mentale che tuttavia può essere molto ben ripagato: secondo uno studio americano, infatti, questo gioco può aiutare a ridurre il rischio di demenza.

I benefici degli scacchi

E’ ormai ampiamente dimostrato che le persone che più frequentemente giocano a carte, giochi da tavolo e scacchi hanno il 9% di probabilità in meno di sviluppare forme di demenza. Infatti imparare nuove cose, come suonare degli strumenti, studuare una lingua straniera, seguire delle lezioni aiuta a costruire la “riserva cognitiva”, ossia la resilienza del cervello rispetto all’invecchiamento e al danno cerebrale. In questa direzione gli scacchi sono uno delle attività più attinenti il concetto secondo cui essere mentalmente e socialmente attivi può aiutare a contrastare il declino cognitivo. 

Il gioco che allena il cervello 

Gli scacchi sembrano dunque essere il gioco ideale per rimanere lucidi il più a lungo possibile. Tuttavia questa teroria viene messa in discussione da alcuni studiosi, secondo i quali non c’è una vera e propria prova scientifica di questa correlazione. Sicuramente rappresentano un’attività stimolante per il cervello, ma non ci sono fondamenti per imporre alle persone di impegnarsi apposta in tale attività a meno che non faccia già parte dei loro hobby o delle passioni della loro vita.