Elettra Lamborghini diventa un fumetto

Elettra Lamborghini diventa un fumetto


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La regina italiana del twerking, il movimento energico dei fianchi di origine afro, da icona sexy diventa un fumetto. Elettra Lamborghini si conferma regina della spontaneità e della capacità di piacere sia grandi che ai bambini. A Lucca Comics, rinominata Lucca Changes per via le norme anti-Covid che hanno cambiato anche questa tradizionale manifestazione, la 26enne cantante ha presentato, sempre con la sua grande leggerezza, “Elettra Lamborghini e la Dea del Ritmo”, il suo primo libro ufficiale edito dalla casa editrice BeccoGiallo.

Elettra Lamborghini comix

Non un libro qualunque, ma un fumetto per ragazzi nel quale Elettra Lamborghini è la protagonista. Una graphic novel autoironica che proietta la cantante, colpevole di aver sconsacrato la Santa Dea del Ritmo, in un universo parallelo pieno di incredibile sfortuna e di mille ostacoli da superare.

Per liberarsi da questa oscura maledizione, Elettra è costretta ad affrontare le ballerine di twerkin’ devote alla Dea del Ritmo. Obiettivo: diventare la nuova Grande Sacerdotessa. Ce la farà la nostra eroina? «Quando BeccoGiallo mi ha proposto di diventare la protagonista di un fumetto ho accettato immediatamente – racconta Elettra Miura Lamborghini -. Mi ha subito colpito l’idea di poter diventare un’eroina, magari con dei superpoteri, una sorta di Wonder Elettra in versione moderna. Immagino che questo libro piaccia sia ai grandi che ai piccini. È un libro per tutti che in un periodo così triste come questo spero porti po’ di leggerezza».

L’influencer che pochi giorni fa si è sposata con Afrojack, produttore discografico e remixer olandese, è orgogliosa di questo nuovo progetto. «Sono contentissima di questo libro. Sto sorridendo tantissimo anche se non si vede – racconta indossando come da norma la mascherina – per questo progetto che per me è come un sogno. Mi chiedevo: cosa ho io a 26 anni da raccontare ai bambini che tra l’altro adoro? Ma tutti mi dicevano “tu sei un cartone” e cosi il cartone lo abbiamo fatto davvero».