Campi di paddle

Campi di paddle
Fonte: Pixabay


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Campi di paddle cosa sono

I campi di paddle, sono tra le principali attrazioni preferite dagli sportivi di un certo tipo. Che siano amatoriali o no poco importa. Questi campi, come è logico che sia, sono necessari e indispensabili per poter praticare nella maniera corretta la disciplina del paddle.

Prima di procedere con la disamina di questo argomento, vediamo di scrivere in maniera approfondita in cosa consiste lo sport del paddle. Per prima cosa, gli strumenti con cui si pratica. Infatti, il paddle si pratica tramite l’uso di una racchetta e una palla.

Questo sport, sviluppatosi più precisamente in Argentina, presenta delle caratteristiche piuttosto simili al classico tennis. Non a caso, questa parola viene riportato di fianco al nome del paddle. Negli sport tradizionali, è presente l’elemento del fuori campo, area nella quale la palla non è più giocabile.

In questo sport, come accade da regolamento, questo elemento non esiste affatto. Il regolamento, di per sé è piuttosto particolare. Non è così tanto difficile da seguire, ma le regole non sono poi così tanto convenzionali come si potrebbe pensare.

Come detto sopra, questo sport si è diviso in maniera massiva in Argentina, con milioni di abitanti intenti a praticarlo nei campi appositi.

Campi tennis quando per la prima volta

A livello evolutivo, i campi di paddle si sono diffusi nel Sudamerica in una maniera così rapida che è stato davvero impossibile prevederla in alcun modo o maniera. A partire dagli inizi del 1990, i campi presenti in Argentina erano oltre 35.000.

Benché il territorio in questione possa godere di una certa estensione chilometrica, si parla pur sempre di una cifra piuttosto alta. Se si considera che al giorno d’oggi è uno sport di nicchia, questo dato è in grado di acquistare ancora più rilievo.

In Italia, invece, questo movimento è tardato ad arrivare. Qualche anno dopo, ma pur sempre prima del boato argentino, il primo campo arrivò a Bologna. Più precisamente, il primo impianto sportivo incentrato sul paddle venne installato nella ridente cittadina bolognese nel lontano 1991.

Questo, fu forse il primo e unico spiraglio di sviluppo lungo tutto il territorio italiano. Non ci fu infatti alcuna crescita in seguito, ed è per questo che ad oggi il paddle è considerato a tutti gli effetti come uno sport di nicchia.

Una cerchia ristretta di persone, ad oggi, si può infatti ritenere appassionata. Il resto dei suoi giocatori, certamente, possono essere professionisti.

Campi per paddle come sono fatti

I campi per giocare a paddle, presentano un materiale piuttosto resistente, e vale a dire il calcestruzzo. La sua forma è quella di un rettangolo, e le sue misure specifiche corrispondono alle seguenti cifre: 10 metri di larghezza per 20 di lunghezza.

Ai lati di ogni campo di paddle, ci sono le linee di servizio, le quali possono essere paragonate al classico fallo laterale presente nel calcio. Tuttavia, qui non vi è il fattore del fuori campo, nonostante la presenza di alcune piccole limitazioni.

Il campo è totalmente recitato, onde evitare che coloro che giocano possano avere dei limiti particolari dovuti a forza o potenza del rovescio. La superficie da gioco, come detto in precedenza, viene costruita grazie all’utilizzo metodico del calcestruzzo.

Gli ingressi per entrare nel campo, invece, sono posti ai lati, dove sono situate le reti alla stessa maniera. Sostanzialmente, l’idea proposta dai campi da paddle è quella di creare un ambiente che sia ben protetto, ma allo stesso tempo adatto a giocare senza alcun limite.

Inoltre, le entrate sono messe in maniera strategica per rendere molto più spettacolari tra loro le varie fasi di gioco che si susseguono. Da tutto questo, ovviamente, ne derivano partite su partite.

Paddle o padel?

Vari articoli e blog del settore, hanno posto l’accento su una domanda che secondo i risultati pare essere di interesse comune: paddle o padel? La dicitura, infatti, ha lasciato non pochi dubbi alla community ampia che si riversa a praticare questa tipologia di sport.

Ebbene, stando a quanto si può scoprire con Google e altri motori di ricerca simili, è corretto in entrambi i casi. Non esiste infatti un termine che sia giusto o sbagliato, a quanto possiamo saperne noi. Wikipedia, per esempio, usa il primo termine, ovvero paddle.

Altri siti ancora prediligono il secondo, invece. Alla luce di questa differenza nei modi e nei termini che vengono utilizzati, possiamo scoprire con piacere che in realtà la storia può anche dire diversamente.

Le varie storie inerenti alla nascita di questo sport, vedono infatti il termine “padel” come parola corretta da utilizzare. Questo, in quanto lo strumento che viene utilizzato a livello canonico è quello del padel, vale a dire un paio di palette, una per ogni giocatore ovviamente.

Le diatribe linguistiche, soprattutto per quelle che sono delle discipline sportive un po’ più di nicchia, sono infatti all’ordine del gioco, e trovare una soluzione definitiva non è affatto una missione semplice.